Cervino: Il più nobile scoglio by Reinhold Messner

autore:Reinhold Messner [Messner, Reinhold]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sports & Recreation, Mountaineering, ebook
ISBN: 9788867000623
Google: 0v4BCgAAQBAJ
editore: Corbaccio
pubblicato: 2015-07-07T22:00:00+00:00

Soltanto perché la corda tra loro si spezza! Whymper li vede – Croz che fa roteare le braccia in cerca di un appiglio, precipitando da una roccia all’altra – mentre scompaiono nel precipizio. I quattro sotto Taugwalder padre sono svaniti all’improvviso, inghiottiti dall’abisso. Carrel ripensa continuamente a questo istante, è come se il cielo fosse crollato. Sa cosa devono aver passato i superstiti. Piange Croz, soffre coi Taugwalder, con Whymper. Un successo che si conclude con una tremenda catastrofe è la peggiore di tutte le sconfitte. Ora la sua scalata gli appare una fortuna immeritata.

Si racconta che il cadavere del giovane lord Douglas non sia stato rinvenuto. Che sia rimasto appeso alle rocce? Carrel non vuole immaginarsi quel ragazzo come un corpo che si è schiantato ed è finito a brandelli. Potrebbe trovarsi in un crepaccio ai piedi della montagna, sul ghiacciaio? Quando e dove sono stati seppelliti gli altri tre?

Nel cimitero di Zermatt, si viene a sapere.

Nel frattempo la catastrofe del Cervino è sulla bocca di tutti, persino a Londra: i bambini ne sentono parlare seduti al tavolo della prima colazione, le signore mentre sono dal parrucchiere, gli uomini al club. L’orrore si diffonde in tutta Europa: il Cervino coinvolge tutti, ma i primi a prendere posizione sono coloro che non arrampicano. Nei pub si discute animatamente dei pro e dei contro di simili scalate: chi è dispiaciuto, chi polemizza, chi scuote il capo. Sono soprattutto i giornali inglesi a sollevare critiche. Quelli italiani, invece, riferiscono di un masso che avrebbe travolto gli sventurati trascinandoli nel baratro; di un crepaccio, una tremenda gola che alla fine li ha inghiottiti. Un giornalista tedesco riesce persino a insinuare subdolamente, in un articolo di quotidiano, che Whymper avrebbe tagliato la corda tra Douglas e Taugwalder per salvarsi la pelle. All’inizio la notizia si diffonde tra le redazioni, poi arriva alla gente.

Gli alpigiani superstiziosi non si fanno tante domande, loro lo sanno per certo: quella spedizione era partita senza la benedizione della Chiesa. Come se non bastasse, era iniziata il giorno 13, e la cima era stata raggiunta di venerdì! Gli anziani di Zermatt credono addirittura che l’incidente sia un segno divino: l’intero paese è presto destinato a sprofondare nell’Orcus, reame infernale.

Sul versante italiano della montagna, dove in molti sono pronti ad approvare le pesanti accuse contro Whymper, Carrel inizia a essere rivalutato.

«Non è forse il nostro vero eroe?»

«Whymper deve assumersi le proprie responsabilità!»

Whymper, sull’altro versante, non si giustifica. Il suo racconto verbale su come si sia svolto l’incidente dovrà bastare a chiarire gli eventi. Anche i due Taugwalder, padre e figlio, forniscono la stessa versione. Per Carrel non ci sono dubbi, e quello che raccontano loro tre chiude la questione.

La guida di Valtournenche, ancora scossa dal tragico evento, si chiede dentro di sé come sia stato possibile che Whymper, uno che voleva scalare il Cervino addirittura da solo, abbia accettato altri tre turisti nel suo gruppo. Scelti dal caso, per giunta. Con un ragazzino senza esperienza sulla roccia... Quell’Hadow, pensa. Arriva nelle

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